Gladiatori Colosseo: chi erano i gladiatori romani

Russell Crowe ne ha reso celebre la figura in un film colossal diretto da Ridley Scott nel 2000. Chi ha passeggiato almeno una volta all’ombra dell’Anfiteatro Flavio non ha potuto non incrociarne uno così abbigliato. I Gladiatori Colosseo sono figure iconiche per la città di Roma. Ma chi erano i gladiatori romani e a cosa si deve la loro fama?

Gladiatori romani: chi erano?

Il gladiatore era un lottatore dell’Antica Roma. Il nome deriva da gladio, ovvero la spada usata di frequente durante i combattimenti. Di solito i Gladiatori Colosseo erano schiavi o prigionieri di guerra, oppure persone condannate per aver commesso qualche reato. I duelli tra gladiatori nacquero in Etruria e vennero poi ripresi dai Romani. La loro origine è riconducibile ai munera, ovvero le opere pubbliche realizzate per il bene del popolo romano. I munera gladiatoria erano spettacoli pubblici offerti da personaggi facoltosi in occasioni di determinate circostanze. Tra questi erano previsti i giochi di gladiatori.

Come combattevano i gladiatori

I gladiatori romani erano dei professionisti del combattimento. Le familiae erano i gruppi di gladiatori allenati dai lanisti: nelle scuole veniva insegnato loro come morire nell’arena. All’ingresso nell’arena, i concorrenti si recavano sotto la tribuna dell’Imperatore e urlavano: “Ave Caesar, morituri te salutant”. Il gladiatore sconfitto doveva saper morire con dignità, il vincitore faceva invece roteare la spada in aria prima di trafiggere il collo dell’avversario. Probabilmente il pubblico esprimeva il gradimento sulla possibilità di concedere la vita o la morte, ma era rara l’uccisione di un gladiatore professionista. Al gladiatore vincente toccavano successo e benessere, oltre alla possibilità di ottenere il congedo dopo una carriera di trionfi.

I giochi dei gladiatori al Colosseo

A partire dal 105 a.C. i giochi di gladiatori a Roma divennero pubblici. Gli spettacoli gladiatori aumentarono durante l’Impero Romano e la dinastia Flavia fece ergere il più grande anfiteatro del mondo, l’Anfiteatro Flavio. All’interno del Colosseo si svolgevano i più importanti spettacoli giochi gladiatori. Proibiti da Costantino I, i giochi continuarono nonostante i divieti. Tra i combattenti più richiesti c’erano galeotti e prigionieri di guerra, provenienti da Tracia e Germania, per la loro forza e per il fatto di non aver nulla da perdere. Per loro, infatti, vincitore negli spettacoli gladiatori significa crearsi una carriera e una possibile indipendenza. Numerosa era la partecipazione del pubblico, con frequenti scontri tra le fazioni opposte.

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